Il 3 novembre, gli americani non voteranno solo per il presidente ma anche per tutti i 435 rappresentanti della Camera e 35 senatori su 100. In base alla legge elettorale, ogni due anni vanno rinnovati tutti i deputati (che ciascuno stato elegge in numero proporzionale alla propria popolazione) e un terzo dei senatori (che sono invece sempre due per ogni stato). Quindi il mandato di ciascun deputato dura due anni mentre quello dei senatori ne dura sei.
Per la Camera il voto è diviso per collegi elettorali e ciascuno stato ha un numero totale di rappresentanti proporzionale alla popolazione. Non c’è un limite di mandati, e quindi lo stesso deputato può mantenere il suo seggio anche per decenni, finché non si ricandida o i suoi elettori decidono di non confermarlo.
Per il Senato, invece, l’elezione avviene su base statale. Ogni stato esprime due senatori, a prescindere dalle sue dimensioni, allo scopo di dare rappresentanza agli stati più piccoli.
Il 3 novembre tutti gli elettori degli Stati Uniti voteranno per le presidenziali e per l’elezione dei deputati. Ma solo quelli di alcuni stati voteranno anche per rinnovare uno dei due senatori. Sono Alabama, Alaska, Arkansas, Colorado, Delaware, Georgia, Idaho, Illinois, Iowa, Kansas, Kentucky, Louisiana, Maine, Massachusetts, Michigan, Minnesota, Mississippi, Montana, Nebraska, New Hampshire, New Jersey, New Mexico, North Carolina, Oklahoma, Oregon, Rhode Island, South Carolina, South Dakota, Tennessee, Texas, Virginia, West Virginia e Wyoming.
Al momento, la Camera è a netta maggioranza democratica (233 a 197) mentre il Senato è a maggioranza repubblicana, ma più in bilico (53 a 47). Le proiezioni vedono i dem mantenere la Camera, mentre al Senato la partita è aperta: dei 35 senatori in ballo, 23 sono Repubblicani e 12 Democratici. Questo significa che i Repubblicani hanno più da perdere, e che al contrario i Democratici possono provare a strappare seggi agli avversari. Se dovessero riuscire a sottrargliene 4 in più degli attuali, arriverebbero alla maggioranza assoluta (ne basteranno 3 se Biden verrà eletto presidente).
Se davvero ai democratici riuscisse il colpo di eleggere il presidente e ottenere la maggioranza dei seggi sia alla Camera sia al Senato, per Joe Biden si presenterebbe uno scenario ideale (Camera e Senato entrambi democratici) per i primi due anni di mandato, fino alle successive elezioni di midterm.